Martedì 17 Luglio 2012 16:38 |
A seguito di diverse segnalazioni di rinvenimenti provenienti dal sito archeologico di San Teodoro, in contrada Birgi Vecchi, nel 2010 è stata realizzata la ricognizione, scavo e tutela dell’area. L’intervento era stato curato da Rossella Giglio, dirigente della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Trapani. In particolare, i rinvenimenti archeologici ricadevano nel demanio pubblico marittimo, all’interno della Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone, tutelata dalla vigente normativa sui... beni paesaggistici. Il sito era stato oggetto di scavi clandestini, notiziati sia al Comando dei Carabinieri di Contrada SS. Filippo e Giacomo, che al competente Comando Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale nella scorsa primavera. L'area in cui si è effettuato lo scavo copre, parallelamente alla strada sterrata che conduce dall'ex Guardia di Finanza alle torri di S. Teodoro, una superficie molto ampia che ingloba tutta la fascia antistante il litorale, dove è frequentissimo il passaggio e il parcheggio di autoveicoli e camion. “Data l'esiguità delle risorse a disposizione – ha detto Rossella Giglio - e la necessità di comprendere il contesto generale del sito, si è proceduto alla rimozione in estensione degli accumuli superficiali. Questa scorticatura ha riportato in luce una serie di strutture murarie. Il muro meglio conservato delimita da Nord un pavimento a mosaico e, più a Sud, una base di colonna in marmo bianco con venature rosa. Il mosaico (tessere lapidee e in cotto) riproduce il motivo cosiddetto "a pelte", articolato in due gradazioni di grigio e rosso. La colonna corrisponde, insieme ad altre due uguali, ai vertici di un quadrato interpretabile come peristilio della casa. Un secondo ambiente interpretabile come corte interna era pavimentato con un tappeto musivo "a pelte", di cui rimangono in situ labilissime tracce. Il settore ubicato a meridione del peristilio era pavimentato con un mosaico a motivi geometrici differenti: rombi curvilinei tracciati in grigio e rosso, inseriti in cerchi delineati in grigio”. Tutta l’area del promontorio è stata oggetto di ricognizioni nel mese di giugno in occasione della summer school organizzata dalla Soprintendenza; i dati recuperati con lo scavo costituiscono il punto di partenza per un successivo programma di ricerche. La Soprintendenza ha realizzato una recinzione provvisoria che servirà a tutelare l'area archeologica da intrusioni, anche inconsapevoli, ma potenzialmente dannose. “Gli spazi in cui sono attestate presenze archeologiche diventano di giorno in giorno sempre più consistenti”, queste le parole di Rossella Giglio, secondo la quale il sito si rivela sempre più interessante. |
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