martedì 20 dicembre 2011

Riapre il museo civico. "Un polo di promozione culturale"


Riapre il museo civico. "Un polo di promozione culturale"

“Un’ulteriore tappa verso l’obiettivo di mettere in rete le risorse territoriali; un nuovo risultato, frutto dell’impegno di questa Amministrazione nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale di Marsala, con finanziamenti mirati che hanno consentito l’avvio di nuove campagne di scavi”.
Così il sindaco Renzo Carini che ieri ha presentato a giornalisti, dirigenti scolastici ed operatori turistici il nuovo progetto promozionale che accompagna la riapertura al pubblico della sezione archeologica del Museo civico del Complesso San Pietro. All’incontro ha presenziato il soprintendente di Trapani Sebastiano Tusa che ha rimarcato il fattivo ruolo del Comune a beneficio dei beni archeologici locali, aggiungendo che “la rinascita del Museo civico è in linea con l’obiettivo di legare la città al Parco di Lilybeo, il tutto volto a fare di Marsala un polo museale di livello internazionale”. Parole di apprezzamento - anche per quanti (funzionari, dipendenti e tecnici) hanno realizzato il progetto - ha avuto Rossella Giglio, dirigente della Soprintendenza e coordinatrice scientifica del gruppo di lavoro. Dopo un breve saluto dell’assessore Letizia Arcara (che ha sottolineato il significato didattico del Museo Civico), l’illustrazione del progetto è stata affidata ai rappresentanti della Società cooperativa Lilybaeum Archeologica, Armando Spanò (presidente della coop.) e Alessandro Agate (archeologo). A conclusione dei lavori, la visita delle sale espositive (ben sette) che ha come nucleo centrale la collezione di Salvatore Struppa. Spazio anche alle epigrafi (“punti salienti della città”) e allo scavo che mette in risalto l’antico basolato e le mura perimetrali del periodo tardo romano/medievale. Interessante, infine, la sala con i nuovi ritrovamenti provenienti dagli scavi di via Marettimo e via Paceco. Sono i primi reperti di quel laboratorio didattico che costituirà una delle anime del Museo Civico: una sorta di work in progress a servizi della città, dei visitatori e delle scuole in particolare.
fonte: marsala.it

mercoledì 14 dicembre 2011

Parco Archeologico di Marsala: il bilancio di un anno di attività


Parco Archeologico di Marsala: il bilancio di un anno di attività


Dal primo settembre del 2010 "esiste" il Parco Archeologico di Marsala.



Nel senso che è stato creato l'ufficio - il Servizio parco archeologico e ambientale presso le isole dello Stagnone e delle aree archeologiche di Marsala e dei Comuni limitrofi - e si è cominciato il conto alla rovescia verso l'apertura definitiva e completa del parco stesso, prevista per la primavera 2012. Direttrice del Parco Archeologico di Marsala è stata nominata Maria Luisa Famà. E per lei è tempo di bilanci. Bilanci importanti, perchè in poco tempo l'attivismo di Famà e dei suoi collaboratori ha permesso non solo al Parco di fare passi da gigante nell'organizzazione, ma di diventare in poco tempo un motore delle attività culturali a Marsala, tanto da superare in visitatori il più famoso Satiro Danzante di Mazara del Vallo. Il primo atto del direttore è stato, per esempio, quello di aprire il Parco, cioè di renderlo visitabile. L'ingresso è, diciamo così, secondario: si entra infatti dal Baglio Anselmi, quindi dalla parte opposta di quello che sarà l'ingresso principale del parco, a Porta Nuova. Ma l'iniziativa è stata accolta con favore sia dai cittadini che si sono riappropriati di un pezzo importante della loro città, sia dai tanti turisti. "Tuttò ciò è stato reso possibile - dichiara Famà - grazie alla collaborazione del personale che manda avanti questa struttura. All'inizio eravamo solamente in tre: io, Vaiarello e Mione. Poi si sono aggiunti Maria Grazia Griffo e l'architetto Baldanza. A breve arriveranno altre persone, e saremo in tutto tredici". Nella conferenza stampa organizzata qualche giorno fa per fare il bilancio su questo primo anno di attività, Famà ha voluto ringraziare non solo i suoi più diretti collaboratori ("un gruppo di persone serie e capaci") ma tutto il personale, compresi anche i custodi. "Abbiamo lavorato subito per rendere fruibile il parco ogni giorno, e ci siamo riusciti. Prima invece il parco era visitabile solo in maniera occasionale e dietro autorizzazione", racconta. Ma cosa significa "visitare" il Parco? E' una visita suggestiva, come racconta Famà: "Si possono seguire i diversi percorsi e vedere, ad esempio, i nostri preziosi mosaici, che non sono secondi a nessuno e che abbiamo da poco valorizzato tramite un lavoro attento di pulizia. E poi si può visitare il decumano massimo". Ma non finisce qui, perchè alcune testimonianze preziose di Marsala punica e romana sono fuori dalle mura del parco. Ed anche su queste si è concentrato l'impegno della direzione della struttura: "Abbiamo reso possibile visitare la toma di Crispia Salvia, che si trova sotto un palazzo, il sabato mattina su prenotazione". E' stato presentato anche un progetto di climatizzazione del sito che aspetta di essere approvato, mentre grazie all'impegno del Comune di Marsala, in prima fila nel finanziamento dell'attività del parco, è stato possibile procedere al restauro delle preziose tombe bizantine ritrovate tempo fa "una delle quali - ricorda Famà - era piena d'acqua...".  Il Sindaco Renzo Carini ha avuto grande attenzione per gli scavi nel parco. E' grazie all'impegno del Comune che sarà possibile nel 2012 cominicare due importanti campagne di scavo che si concentreranno per mettere alla luce una domus della quale si sa l'esistenza sin dagli anni '70 ("con mosaici che potrebbero essere per bellezza pari a quelli di Piazza Armerina" sottolinea Famà) e l'impianto termale pubblico. 
E’ di quasi 250 mila euro l’appalto dei lavori per il progetto di valorizzazione del Parco archeologico di Marsala, già avviato dall’Amministrazione Carini. In totale, circa 750 mila euro per due campagne di scavi che hanno prodotto notevoli risultati dal punto di vista scientifico e culturale. “Assicuriamo continuità al nostro impegno nell’area del Parco - afferma il sindaco Renzo Carini - nella certezza di lavorare per lo sviluppo economico e turistico della città. Anzi, colgo l’occasione per invitare i cittadini e i giovani a visitare le meraviglie scoperte nel corso degli scavi”. Concluso, quindi, il primo intervento finanziato con 500 mila euro dal Comune (ha riportato alla luce l’intero decumano massimo), questo nuovo progetto mira a completare il recupero della zona limitrofa all’antico asse viario.
E Mozia? Anche per l'isola dello Stagnone sono previsti nuovi scavi, ma un progetto presentato per alcuni restauri non è stato finanziato. Così come non è stata finanziata la climatizzazione della sala che ospita la nave punica al Baglio Anselmi,e che non funziona da tre anni. E non ci sono finanziamenti in vista dalla Regione nemmeno per la pulizia del parco. Insomma, da questo punto di vista, il piatto piange.
E' in dirittura d'arrivo, invece, il progetto curato dall'architetto Nuzzo per la valorizzazione del parco, la creazione dei sentieri di visita e dei percorsi per la fruizione. Responsabile unico del procedimento è l'archittetto Vito Vaiarello. Tra le cose che verranno realizzate, anche un importante museo multimediale all'interno del Baglio Tumbarello. 
Da notare, infine, che in un anno al parco archeologico di Marsala sono state organizzate per 34 manifestazioni culturali: dai laboratori di ceramica ai concerti, dagli incontri con l'autore alle visite guidate per eventi particolari. Per un dettaglio di tutti gli eventi potete scaricare da qui la cartella stampa distribuita dalla direzione del Parco.

fonte:marsala.it
 www.bbpalazzosalinella@gmail.com

lunedì 5 dicembre 2011

Stonehenge: verso la soluzione dei misteri?

Le recenti scoperte di un team internazionale di archeologi chiariscono, almeno in parte, il mistero che ancora oggi aleggia attorno a Stonehenge: quando fu costruito? E perchè?
Secondo Henry Chapman dell'Università di Birmingham, il sito di Stonehenge potrebbe essere stato un luogo sacro già 500 anni prima della costruzione dei cerchi di pietre. Le evidenze fossili sembrebbero confermare che l'intera zona era dedicata al culto del Sole già in epoca preistorica: le ricerche hanno infatti portato alla ricostruzione dei percorsi di alcune processioni e altri rituali che venivano svolti a nord di Stonehenge. (I luoghi patrimonio dell'umanità visti dal satellite)
Analizzando con speciali radar il sottosuolo attorno al sito neolitico, gli archeologi hanno identificato due grandi camere allineate lungo un perfetto asse est-ovest che passa attraeverso la Pietra del Tallone, una grande pietra alta circa 5 metri collocata all'estremità del complesso, e attraverso il centro esatto di Stonehenge.
Le probabilità che questo allineamento sia casuale sono assai ridotte e secondo gli archeologi
seguirebbe il percorso ideale di una processione religiosa dedicata al Sole che si svolge il giorno dell'solstizio d'estate, quando a mezzogiorno la nostra stella è nel punto più alto del suo percorso. (Siamo andati a conoscere chi, ancora oggi, pratica il culto del Sole: guarda questo video)
Questo studio, oltre a confermare i legami di Stonehenge con il culto del Sole, sembra confermare che la località fosse considerata sacra prima della costruzione del complesso megalitico, e proprio la sua sacralità potrebbe averne plasmato il panorama nei secoli successivi: lo scavo delle camere sacre sembra infatti essere almeno 500 anni più vecchio rispetto alla posa della Pietra del Tallone e degli altri megaliti. (Quando la religione diventa spettacolo: le foto più curiose)
«Lo studio in corso a Stonehenge è il più grande mai condotto al mondo con queste tecniche» spiega il Professor Vince Gaffney, direttore del progetto.
L'operazione, che durerà ancora due anni,  coinvolgerà un'area di 10 km quadrati attorno al sito principale: ogni metro quadro di terreno verrà sondato fino a 2 metri di profondità e i ricercatori si aspettano di trovare altre decine, se non centinaia, di pozzi, camere interrate e altri segreti.
photo by s_w_ellis 
fonte:yahoo.it

B&B PALAZZO SALINELLA, MARSALA

venerdì 2 dicembre 2011

E' uscito il primo numero di "Sicilia Archeologica", rivista di Tusa


È uscito il primo numero di «Sicilia Archeologica», rivista specializzata del settore che ha fatto la storia di Trapani e della Sicilia.
L'ha rispolverata il Soprintendente per i Beni culturali Sebastiano Tusa, figlio di Vincenzo, che l'ha preceduto in quest'incarico e nella direzione della pubblicazione. La presentazione si è tenuta  a Palazzo della Vicaria. Si tratta di un semestrale giunto al suo 36esimo anno di vita. Edito a Roma dalla prestigiosa «L'Erma» di Bretschneider sarà spedito in abbonamento alle maggiori università e alle più prestigiose biblioteche. «Sono orgoglioso che questa rivista, che è la più antica del settore in Sicilia, possa ritornare ad essere pubblicata - ha detto Sebastiano Tusa - i temi riguarderanno tutta l'isola, con le pubblicazioni di autorevoli tecnici del settore e permetterà ai giovani di esprimere le proprie idee. Sarà, inoltre, una palestra per l'incontro-scontro dei vari filoni di pensiero. Contiamo di ricevere il supporto di moltissimi studiosi e delle loro scoperte che altrimenti si sarebbero disperse in altre riviste italiane».
Nel primo numero, tra gli altri argomenti, sono trattati il Satiro danzante di Mazara, Mozia e i rinvenimenti monetali di età classica in provincia.
fonte:marsala.it
http://www.spreaker.com/user/archeo80/cdassad
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